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IL GRANDE VALORE DEL SOLDATO MERIDIONALE è attestato da numerosi episodi: La cavalleria napoletana salvò Napoleone con una grande e famosa carica eroica nella steppa, durante la terribile ritirata di Russia. Nel 1848, durante la Prima Guerra di Indipendenza i soldati meridionali combatterono a fianco dei piemontesi e con grande valore, decorati a Curtatone, Montanara e Goito, i soldati meridionali si distinsero particolarmente nella battaglia di Goito, dove un battaglione meridionale sbarrò il cammino all'Esercito Austriaco in un momento difficile della battaglia, tenendo la posizione senza cedere di un passo, come nella epica resistenza sul Piave nel 1917 ! A Venezia nel 1848 i soldati meridionali del generale calabrese Guglielmo Pepe contribuirono alla difesa contro gli austriaci, combattendo con coraggio contro il potente esercito asburgico, a Venezia vicino a piazza San marco una targa ricorda il fatto a Calle Larga de l'Ascension. Il generale calabrese Guglielmo Pepe fu nominato comandante delle truppe del Veneto dal patriota veneziano Danile Manin. I soldati meridionali combatterono con fedeltà per il re d'Italia subito nel 1866 durante la Terza Guerra di Indipendenza contro L'Austria, e il generale ex borbonico Pianell fu l'unico generale italiano a non essere sconfitto a Custoza. I soldati meridionali si distingueranno sempre per lealtà e valore nei confronti del re d'Italia in tutte le altre guerre: 1911-12 contro la Libia, nella Prima Guerra Mondiale 1915-18 e durante la Seconda Guerra Mondiale 1940-45. .... Con una eccezione .... i soldati meridionali combattevano poco solo per i Borboni, infatti nel 1860-61 metà dell'Esercito Borbonico e l'intera Marina Borbonica non presero parte ai combattimenti, passando poi con i piemontesi. A questo riguardo le accuse di tradimento per denaro sono assurde, i generali e ammiragli borbonici provenivano da famiglie spesso nobili e comunque ricche ed erano nominati dal re di Napoli e poi se il Sud fosse stato così corruttibile, perché mai i generali meridionali non si sarebbero venduti anche quando erano a fianco dei piemontesi, durante la Prima Guerra di Indipendenza del 1848 e in tutte le altre guerre dove invece furono sempre fedeli al re d'Italia ? La risposta è evidente, i Borboni non erano amati e ammiragli, generali, ufficiali e soldati meridionali non sentivano di dover combattere per loro. Il cosiddetto Brigantaggio pseudo-partigiano anti-sabaudo era formato da bande con capi spesso ex pregiudicati, già condannati per gravi reati dai Tribunali Borbonici, come Carmine Donatelli detto Crocco o Giuseppe Summa detto Ninco Nanco, nessuno dei tanti ufficiali ex borbonici si unì mai a tali bande, anzi gli ex ufficiali borbonici entrarono in gran parte nel nuovo Regio Esercito, dimostrando da subito la loro fedeltà al re d'Italia in tutte le guerre successive. In effetti furono soprattutto gli ex ufficiali e soldati borbonici e meridionali del nuovo Regio Esercito e la Guardia Nazionale Meridionale a combattere e sconfiggere i Briganti, in quanto i piemontesi da soli non ci sarebbero mai riusciti, perché non conoscevano il terreno, il Brigantaggio fu sconfitto in pochi anni e dalle sue ceneri non nacque nessun movimento di resistenza anti-sabauda ad oltranza, come l'IRA irlandese, prova evidente che i Briganti erano in gran parte sovvenzionati dal governo borbonico in esilio, con il sostegno del papato, Francia e Spagna, quando dopo pochi anni il sostegno e le sovvenzioni cessarono, il Brigantaggio anti-sabaudo entrò in crisi esaurendosi rapidamente e senza seguito. Occorre precisare che il re di Napoli aveva come guardie personali e di palazzo i soldati mercenari svizzeri con la giubba rossa, molto costosi, perché non si fidava del suo popolo, mentre il re del Piemonte, diventato re d'Italia avrà come guardie anche molti carabinieri meridionali, che furono sempre leali nei suoi confronti e non tentarono mai di uccidere il re d'Italia, come invece aveva fatto il soldato borbonico calabrese Agesilao Milano, che attentò alla vita del re di Napoli, ferendo gravemente Ferdinando II con la baionetta durante una parata militare e forse provocandone nel tempo la morte per una infezione mai del tutto guarita. In poche parole i meridionali hanno apprezzato molto di più i Savoia che i Borboni e la prova è che durante il Referendum Monarchia-Repubblica del 1946 il Sud votò a stragrande maggioranza per la monarchia Sabauda, mentre il Nord votò Repubblica. Nel 1946 la provincia di Caserta votò per i Savoia al 96,3%, una percentuale enorme. A Napoli il giorno 11 giugno 1946 in Via Medina diversi napoletani rimasero uccisi in scontri con la polizia per difendere il re d'Italia e la bandiera sabauda, mostrata provocatoriamente in una sezione del PCI di Napoli senza lo stemma dei Savoia, fatti noti come Strage di Via Medina. Nel 1946 venne fondato nel Sud il Partito Monarchico – poi PDIUM, che dal 1946 al 1972 raccoglieva molti voti a Napoli e nel Meridione, con esponenti politici napoletani e campani, come Lauro e Covelli, a dimostrazione del buon ricordo e dell'affetto che il Sud aveva per il re d'Italia, anche se i meridionali sapevano che il re d'Italia non sarebbe più tornato. Si può concludere citando un fatto di cronaca significativo al riguardo, verso il 1970 il principe Vittorio Emanuele di Savoia (nato a Napoli nel 1937) allora in esilio, sorvolò il porto di Napoli, pilotando il suo aereo bimotore e facendo picchiate sul porto, dove si era radunata una folla immensa che lo salutava con grandi ovazioni ad ogni suo passaggio ... il fatto venne riportato sui principali giornali e riviste e i meno giovani lo ricordano.
Цитата: Alexandra A от августа 17, 2016, 22:03Насколько я знаю, формального запрета не существовало.
Неаполитанские принцы ведь всегда могли посещать Неаполь?
Цитата: Alexandra A от августа 17, 2016, 22:03Мужчинам из Савойской династии было запрещено находиться на территории Итальянской Республики с 1 января 1948 г. по 10 ноября 2002 г.
Кажется только в 2000-х годов принцы Королевства Италия смогли попасть в Итальянскую Республику, впервые с 1946 года.
Цитата: Alexi84 от июня 30, 2016, 19:05Точно неизвестно, кто был бы королём в наши дни. Сейчас на престол Обеих Сицилий претендуют два человека: принц Карло Бурбон-Сицилийский, герцог Кастро, и принц Педро Бурбон-Сицилийский, герцог Калабрийский. Принц Карло принадлежит к французской ветви неаполитанских Бурбонов, принц Педро – к испанской ветви.
Если бы Королевство Обеих Сицилий дожило до наших дней
Цитата: Alexi84 от июня 30, 2016, 19:05Цитата: Alexandra A от Получается - создание единой экономики от Полуострова до Альп - это единственный шанс ответить на вызовы времени? На вызовы промышленно-колониальной эпохи?Думаю, да.
Введение на всей территории Италии единого законодательства, единой налоговой системы, единой валюты, ликвидация многочисленных границ и таможен - это меры, без которых никак нельзя было обойтись.
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